Era mia sorella by Rossella C.

Un viaggio attraverso i ricordi della ragazza assassinata per trovare l'omicida

Era mia sorella

Il racconto avviene dal punto di vista della ragazza uccisa, la cui anima è ancora ancorata alla sorella, che disperatamente indaga sugli ultimi spostamenti della protagonista, sugli amici, sulla scuola, iniziando a dubitare di tutti, anche delle persone a lei più vicine.
Mentre si dirama la storia tra la serie di inidizi ritrovati, è percepibile al lettore il dolore e il legame tra le due sorelle.

Trama:

17 luglio. Banks, città dell'Oregon. Una ragazza di diciannove anni muore:Vicktoria Edge, ritrovata annegata sulla riva di un ruscello. Incidente? Suicidio? Assassinio? Queste sono le domande che la polizia si pone. "Chi è stato?" È invece l unica domanda che scuote la mente della sorella più piccola, Jeky Edge. Tra un intricata trama di bugie, sospetti, rancori ed odii, Jeky cercherà di far luce sulla morte di Vick, e di darle giustizia, ma constaterà da sola che troppe persone cercano di sviare le indagini, di nascondere qualcosa. Ma che cosa? E perché?
 

Genre: FICTION / Thrillers / Crime

Language: Italian

Keywords: sorelle, morte, assassinio, assassino, anima

Word Count: 35.183

Sales info:

"Era mia sorella" è stato pubblicato nel 2017 tramite streetlib al costo di 1,99, ha venduto molto su Amazon, riscontrando apprezzamenti dagli amanti del thriller, in particolare, da come è possibile leggere dalle recensioni, per il rapporto tra le due sorelle che emerge dalle pagine del racconto.


Sample text:

«Mi sento un po’ stordita. Ho leggeri giramenti di testa» dico.
Forse ho bevuto più di quanto potessi reggere. Di solito anche un solo drink mi fa sentire più allegra, ma adesso è diverso, mi sento come… stanca.
Fa una battuta. Rido. Improvvisamente un brivido mi attraversa la schiena. Mi zittisco subito. Sento un rumore alle mie spalle e mi volto abbassando il cellulare, come se fossi stata colta in flagrante.
Una mano mi afferra i capelli e mi spinge giù, verso l’acqua del ruscello. Cerco di aggrapparmi all’altra persona. Non ci riesco. Inizio a lottare, ma stranamente i miei movimenti sono più lenti e tardivi. Allora inizio a urlare, ma sono zittita dal contatto con l’acqua.
Acqua. Solo acqua. Il mio volto è immerso nel ruscello. La sua mano sempre sulla mia testa, preme più a fondo, mentre tento ancora di combattere. Ho gli occhi aperti, ma è tutto buio, non vedo niente. Ci sono solo rami che mi graffiano il volto. Trattengo il respiro. Mamma, vorrei urlare. Rivoglio la mia famiglia.
 


Book translation status:

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